DAZN SANZIONANATA DALL’AGCM!

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dopo l’istruttoria avviata nel mese di agosto 2018 ha comminato una sanzione da 500 mila euro a DAZN.
L’AGCM ha rilevato che le società Perform Investment Limited e Perform Media Services S.r.l. le quali gestiscono il servizio a pagamento di video streaming online DAZN, hanno utilizzato messaggi pubblicitari attraverso cui veniva prospettata la possibilità di fruizione del servizio “quando vuoi, dove vuoi”. Tali spot, volti a pubblicizzare l’offerta DAZN per la visione delle partite serie A e serie B nella stagione 2018/19, hanno violato l’art. 21 del Codice del Consumo, infatti l’AGCM ha rilevato che gli utenti non sono stati adeguatamente informati circa i limiti tecnici che avrebbero potuto causare difficoltà nella trasmissione degli eventi sportivi e in effetti i consumatori hanno subito numerosi disservizi che gli hanno impedito in più occasioni di fruire dei servizi DAZN.

Già nel mese di settembre 2018 un comunicato di DAZN recitava: “La piattaforma di Perform dedicata al calcio in streaming assicura che il servizio continua a migliorare di settimana in settimana e che il buffering time medio (ovvero il tempo necessario per il caricamento dei dati durante lo streaming) è dimezzato………Nel corso delle ultime settimane il nostro team ha lavorato con grande impegno per migliorare l’esperienza dei nostri clienti………Il numero degli utenti registrati è più che raddoppiato dal primo weekend di Serie A TIM. Allo stesso tempo anche la qualità del servizio è migliorata e abbiamo dimezzato il buffering time medio degli utenti rispetto al primo weekend di Serie A”.
In questo comunicato DAZN aveva indirettamente ammesso le criticità che avevano interessato il proprio servizio, infatti parlando di ritardo del buffering time medio di fatto venivano riconosciuti i disservizi arrecati agli utenti.

Sul sito web di DAZN, inoltre, veniva proposto al consumatore attraverso la registrazione al sito, di fruire di un mese di prova gratuito e veniva assicurato che la registrazione non avrebbe comportato l’adesione ad un contratto di abbonamento, ma con la creazione dell’account di fatto, veniva a instaurarsi un vero e proprio vincolo contrattuale ed in assenza di disdetta, ci sarebbe stato, dopo il primo mese gratuito, l’inizio dell’addebito dei costi mensili.
Questa pratica secondo l’Autorità ha comportato un’ulteriore violazione dell’art. 21 del Codice del Consumo in quanto tale modalità di adesione al servizio è stata ritenuta ingannevole ed idonea ad indurre in errore il consumatore, facendogli assumere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbe preso.

Se anche tu hai subito i disagi riportati in questo articolo, contattaci per iniziare la procedura che ti porterà ad ottenere il rimborso di quanto ingiustamente pagato a DAZN. Sarai seguito da professionisti esperti della materia che faranno valere i tuoi diritti di consumatore!

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